La parte storica dell’antico borgo di Valsinni si concentra intorno all’omonimo Castello. Questa zona è molto suggestiva poiché è costituita da vecchi manufatti, tra i quali la Chiesa Madre, S. Maria Assunta, e sono accostati l’uno all’altro e separati da vie strette che si arrampicano sui fianchi del contrafforte roccioso sul quale si erge il piccolo centro urbano. In quest’area sono presenti dei dislivelli di qualche metro tra una o più abitazioni e molte di loro hanno come accesso un punto di transito tra due vie detto ‘Gafio’. I Gafi sono un’apertura coperta che passa sotto le stesse case. Benvenuti a Valsinni custode del Castello, Isabella Morra. ”Suggestivo nell’architettura e imponente nella pienezza delle forme, classico nella fuga dei merli e delle feritoie”, B. Croce. Ciò che lega il Castello di Valsinni a Benedetto Croce è il canto poetico di Isabella Morra. Il sonetto ‘D’un alto monte onde si scorge il mare’ di Isabella Morra si ispira al Castello ed è esposto sulle sue mura. Questo luogo oggi meta di numerosi turisti è stato testimone nei secoli passati di una triste storia i cui protagonisti erano Isabella Morra poetessa di Valsinni e il poeta Diego Sandoval De Castro, signore di Bollita.
Agli inizi del Cinquecento il Castello era stato ceduto ai Morra, una potente famiglia irpina, mediante Menocca Vivacqua di Oriolo e rimasero feudatari, con alterne vicende per circa 140 anni fino al 1638. A metà del ‘500 quando i franchi guerreggiavano contro gli spagnoli a Favale, l’odierna Valsinni vicino Matera, Isabella Morra dalla severa rocca sulla valle del fiume Siri, oggi Sinni, sognava la corte francese dove viveva all’epoca il padre costretto ad emigrare per aver parteggiato con i francesi che avevano riportato la disfatta nella guerra contro gli spagnoli. La profonda solitudine che circondava la poetessa era allietata dalla corrispondenza con il poeta e cavaliere spagnolo Diego Sandoval De Castro che aveva sposato per procura la nobildonna napoletana Antonia Caracciolo. Un amore platonico o forse passionale era stata oggetto di pettegolezzi vox populi. I fratelli di Isabella di parte francese venuti a conoscenza di questi mormorii non avevano accolto il legame che univa i due poeti e per motivi di ”onore” oltre che politici attuarono una sanguinosa vendetta. Isabella muore a 26 anni e tutta la storia si conclude con questo funesto epilogo. Secoli dopo e precisamente nel 1928 il filosofo abruzzese, Benedetto Croce attratto dalla vicenda aveva pubblicato il saggio ”Storia di Isabella Morra e Diego Sandoval De Castro”, e riportando alla luce la storia e la poesia della sventurata poetessa, menziona anche le origini del maniero che sembra risalgano ad un Castrum romano posto a difesa sul fiume Sinni punto dal quale incontra il mar Jonio.
Oggi Valsinni ricorda la poetessa con spettacoli, e a questo proposito viene spontaneo ricordare Dacia Maraini che ha scritto un testo teatrale ispirato alla storia della poetessa petrarchista, Isabella Morra. Il piccolo borgo la onora con letture e un parco letterario. Il Castello di Valsinni con tutta ipotesi è stato edificato nei primi anni dopo il 1000 su una fortificazione longobarda già esistente. Dal 1921 il Castello è di proprietà della famiglia Rinaldi. Parco letterario Isabella Morra – Valsinni è arroccato su un’estrema propaggine del Pollino. Sovrastato dal monte Coppolo, il paese, conserva le mura dell’antica Lagaria, fondata secondo la leggenda da Epeo, costruttore del cavallo di Troia. L’antico borgo è sede del Parco letterario dedicato alla poetessa. Le attività che vengono svolte prendono spunto dalla poesia di Isabella Morra per proporre ai visitatori un ritorno al passato e mettere in rilievo le caratteristiche del posto.